martedì 24 marzo 2009

Grande Botto al 35° km - 3

Prima a Piazza Mazzini poi a Ponte Milvio continuo a cercare nel pubblico Elena (my wife) che sarebbe venuta in bici con Nicolò sul seggiolino. Purtroppo la sera era già chiaro che Nicolò era in piena ricaduta sulla varicella che sembrava passata. Lei sgobba e io mi diverto a correre. Non so più che inventarmi per riequilibrare la situazione. Sabato all’expo della Maratona gli ho comprato il libro “ Correre al Femminile” chiedendo a Julia Jones, lì presente, di farle una dedica personalizzata. Chissà, forse se capisce cosa vuol dire correre così, finirà che a casa resterò io e lei sarà in giro per il mondo a gareggiare.
Uscito dai sottopassaggi sento la fatica arrivare, la pancia continua a gorgogliare e a parte una mezza bustina di maltodestrine presa al 15 km non ho più preso niente, ne zuccheri ne solidi disponibili ai vari ristori. Sento che se qualcosa arriva in pancia si potrebbe scatenare qualche cortocircuito nelle tubature finali dell’apparato digerente e non mi va di fermarmi a perdere tempo in quei schifosi bagni chimici.
Sto arrivando al limite ma il pubblico è fenomenale, a Piazza Navona è impossibile mostrare segni di cedimento. Arrivo al 35 km e passo in 2.35.45 solo 10 secondi in più dei quanto previsto sulla tabella che mi ero preparato. Decido di prendermi una pausa e presa al volo una bottiglietta rallento, cammino e bevo. Giovanni vicino capisce la situazione, smette di farmi le foto e mi si affianca pedalando. Gli passo la bottiglietta d’acqua. Arrivo a via del Corso e qui mi prende un colpo. Il vento, che non avevo quasi mi avvertito, qui è dritto contro e l’obelisco di Piazza del Popolo sembra lontanissimo. Tutto quello che avevo sopportato fino a quel momento mi cade addosso. Sento male ai piedi. Ho sbagliato calze, troppo invernali e, anche se Mizuno superfiche con il taglio diverso left and right, i piedi mi bruciano a mille. Ho sbagliato le scarpe, Mizuno Aero 6 troppo leggere per questi 12 km di sanpietrini (o sampietrini). Soprattutto ho sbagliato la gara, ma ormai non ci posso fare niente.
Girata Piazza del Popolo per fortuna il vento in poppa su via del Babbuino mi porta a Piazza di Spagna, ma da qui fino al traguardo è un massacro. Giovanni mi saluta, non può più proseguire. Completamente svuotato dagli zuccheri, non arriva più energia neanche al cervello e nei momenti di rallentamento mi appoggio alle transenne perché la testa gira.
A Via dei Cerchi sono consapevole definitivamente di aver toppato previsione ma non mollo. Taglio il traguardo in 3h 11 m 31 s , non sono riuscito a stare sotto le tre ore e dieci come avrei voluto, ma il sorriso mi torna ugualmente. Non so perché non sono arrabbiato per niente. Mi danno la medaglia e si avvicina un fotografo per la foto. Mi viene per un attimo in mente di farmela fare mentre mordo la medaglia come gli italiani sul podio a Pechino, poi mi rendo conto di che cavolo ho combinato e me l’avvicino solo al viso.
Arrivo al Camion Borse e ti trovo Marco, più o meno steso per terra che si massaggia i piedi. Mi stravacco lì vicino e mi dice del suo tempo, solo 3 ore e 06 e sta pure un pò storto. Cercando di cambiarci e telefonando in giro per rassicurare sulla nostra salute, giuriamo di non pensare più alla maratona per un bel pezzo. Futuro di gare corte e veloci. Massimo mezze maratone. Ma chi ci crede. E’ troppo bella la Maratona.
Fine
Per ora me ne torno ai box, anzi nel garage di Joe a pensare al futuro. :-)

lunedì 23 marzo 2009

Grande botto al 35° Km - 2

Su via Crescenzio, al 16° km, come tradizione, Patrizia e Valerio mi aspettano all'angolo della loro casa. Patrizia incita a più non posso e Valerio fotografa a raffica. Questi appuntamenti volanti mi fanno dimenticare la fatica, Valerio lo sa e non manca mai.
Intanto con Marcoaurelio continuiamo spediti, passiamo a San Pietro e, nonostante il Papa sia in Africa, la piazza è piena, c'è la messa, un pensiero va su e saluto chi non c'è più.
Correndo correndo c'è anche tempo per pensare e ricordare.
Il ritmo è serrato e su Viale Mazzini decido di recuperare lasciando andare Marco che non molla di un cm. Passo alla mezza in 1.31.54 con un minuto di vantaggio sulla tabella prevista.
Saluto Ezio che sta in attesa di qualcuno per correre la seconda parte della maratona. Al 24° km c'è Giovanni, amico da sempre, maestro fotografo, che mi aspetta con una delle sue super macchine fotografiche e una bici. Da questo momento diventa la mia ancora di salvezza fino a 2 km dal traguardo. Ancora corro tranquillo. Giovanni fa 2 o 300 mt in bici, scende, e scatta foto, così per km e km. Mi assiste e mi fa compagnia. Ci scambiamo qualche battuta. E' un professionista e con la Nikon al collo non lo ferma nessuno. Abituato da 30 anni a fotografare concerti in tutto il mondo (si da del tu con il "Boss", ha fatto 2 libri fotografici con lui ed è il cocco della signora Inzirillo, la mamma di Bruce Springsteen, non so se mi spiego) non si fa certo intimorire dal servizio d'ordine della corsa. Mi supera un Olandese e fin qui niente di strano, solo che è alto 2 metri e 10. Cazzo questo mi schiaccia. Dietro di lui attaccati come due remore 2 runner ad altezza decrescente che fanno trenino in scia al gigante. Passa il 30° e sono ancora in vantaggio di 30 sec. La testa è troppo concentrata sulla corsa e non riesco più a fare calcoli. Questa volta ho deciso di non usare il Garmin se non come semplice cronometro. Chiedo a Giovanni se ha con lui la mia tabella di corsa che gli avevo spedito per email con gli orari dei passaggi previsti ai vari km per essere sicuri d'incontraci. Non ce l'ha ma, nessun problema, in bici con l'auricolare bluetooth telefona a casa, Nicoletta, una bella ragazza con una testa che fischia nonchè sua moglie, apre il computer e comunica i passaggi previsti al 32° ed al 35° km.
Ci sono. Sono ancora regolare. Davanti al circolo della Roma, sul Lungotevere, vedo un cappelletto conosciuto, cavolo è Orlando che cammina con Stefano - Frate Tack ( 3ore 0min e 11 maledetti sec. all'ultima maratona di Barcellona 2 settimane fa) -che è venuto apposta da Trento per accompagnarlo. Capisco che ci sono problemi seri e lancio un urlo di stizza. Mi dispiace da morire vederlo camminare. Tra noi corridori che tutti i giorni leggiamo le fatiche negli allenamenti, uno dell'altro, si è sviluppato un senso di solidarietà e amicizia che va fuori dalle regole normali. Quest'inverno Orlando è riuscito a correre una 10 km in 35minuti. Si è fatto un mazzo da morire. Immagino quanto gli bruci. Arrivo ai sottopassi e vedo Giovanni che scatta in avanti ed in ognuno dei tunnel si ferma appena dentro e mi scatta un sacco di foto prima che io entri nel tunnel. Chissà che luce particolare avrà intuito in questi passaggi di sole - ombra, non vedo l'ora di vedere queste foto. Neanche Baldini potrà mai vantare foto così.
Fine parte - 2
Bruce Springsteen a Bologna nel 2002, uno degli ultimi concerti che ho visto insieme con Giovanni.

domenica 22 marzo 2009

Grande botto al 35° Km - 1

Gara bellissima in una giornata fresca e ventosa.
Dopo una bella cena con gli amici blogtrotters, della quale parlerò in un'altro post, stanotte ho passato una delle mie notti simpatiche con poco sonno. Ma lasciamo perdere. Arrivo per tempo alla Salita del Grillo, una strada vicino a via Nazionale, comoda per parcheggiare vicino all'arrivo. Mi incammino verso la zona di partenza telefonando a Paolo, mio compagno di squadra, che oggi fa il suo debutto ufficiale nel mondo della maratona. Non sa che si sta mettendo in un sacco di guai, una vita di fatica, di attesa della prossima gara, di delusioni ma soprattutto di grandissime soddisfazioni.
Il freddo ancora si fa sentire. Incontro Paolo che, abitando in centro, arriva in bici vicino al "suo" camion deposito borse. Scende, lega la bici ad un lampione (L'avrà ritrovata??) e camminado verso l'Arco di Costantino ci scambiamo chiacchere, previsioni e paure per quello che ci aspetta.
Mi cambio, lascio lo zaino al deposito previsto, saluto al volo i pochi amici blogger che erano già arrivati all'appuntamento ma decido di entrare subito nella gabbia di partenza. Dopo la solita nottataccia voglio concentrarmi bene, essere sicuro di sentirmi in forma come mi sentivo ieri, voglio togliermi qualsiasi condizionamento che la stanchezza della sveglia alle 6.00 mi ha lasciato nella testa. Sgambetto nella gabbia semivuota e qui incontro Gerardo. Insieme, nel 2007, abbiamo corso a Boston. Fu una gara condizionata dal cattivissimo tempo. Come due anni fà, mi ce che stamattina correrà solo una parte, una trentina di km, perchè il "sola" torna a Boston anche quest'anno.
Dopo la partenza dei ragazzi diversamente abili, alle 9.05, con la musica a palla di Momenti di Gloria, si parte.
Per scendere sotto le 3 ore 10 ho impostato su excel una bella tabella a 4'25" di media con un tempo finale di 3 ore 6 minuti e spicci. Questo permetteva, nella mia testa, di correre la prima mezza ad un'andatura relativamente tranquilla e nella seconda mezza avere quasi 4 minuti in più per amministrare un fisiologico rallentamento dopo il 30° km e comunque stare sotto le 3h e 10m.( Finirò in 3.11.32)
Tutto procede bene, anche se mi accorgo di stare troppo vicino ai pacemaker delle 3 ore, cerco di rallentare ma le gambe vanno e il vento viene da dietro e quindi decido di non mollare per guadagnarmi tempo da spendere quando il percorso mi avrebbe portato a prendere il vento in faccia.
Per fortuna sono partito con la maglietta termica sotto la canotta perchè con il freddo sento già la pancia che protesta. Dopo il decimo km, a Porta Portese sento una voce che urla "Stefano Stefano Vai" Paola, la mia vicina di casa, corridora, mi incita e mi saluta, si sbraccia e mi da una bella carica. E' stata proprio carina ad aspettarmi, mi ha fatto molto piacere. Certo mi è subito venuto in mente il "sola" del suo compagno , Roberto, con il quale corro tutti i giorni e che oggi era fuori Roma, dai Suoi e non ha potuto farmi da lepre come speravo negli ultimi 12. ( ..........non sarebbe servito a niente, Robbè, ero scoppiato!)
Sul lungotevere sento la ormai solita mano appoggiata sulla chiappa. E' Marco , Marcoaurelio, che mi raggiunge. Mi dice di sentirsi bene, non ha nessun dolore al calcagno infortunato. Come al solito rifacciamo coppia. Riuscirò a seguirlo fino al 18, 19 km.
Fine Parte - 1

Mentre scrivevo il post, Aldo da Boston mi ha mandato questo. Sentitelo è eccezionale.

giovedì 12 marzo 2009

Ultime fatiche

Previsti 12 km a 4'20", programma rispettato sul solito percorso impegnativo e rischiando più di una volta di finire sotto una macchina.
Penso che ormai, Roberto ed io siamo conosciuti in giro come quei deficienti che corrono sulla cassia. Ci vorranno anni per riabilitare un immagine costruita in 30 anni di comportamento esemplare e distrutta negli ultimi tre anni girando in pantaloncini corti in pieno inverno.
Speriamo che almeno serva a togliersi una soddisfazione personale.
Stasera si va con il country folk americano dei Fratelli Felice che mi fa venire in mente la musica che ho sempre immaginato di ascoltare in qualche bettola sulla route 66 nel coast to coast dei miei sogni che forse un giorno farò.

mercoledì 11 marzo 2009

Ripetute brevi brevi

Dopo i lunghi allenamenti precedenti oggi ultimo allenamento previsto per ritrovare la velocità.
Divertenti ripetute 12 x 200 + 200 di recupero.
Con Roberto ci siamo visti alle 19, dopo un accenno di forte temporale che è passato veloce sulla Giustiniana. Durante il riscaldamento abbiamo deciso di correre queste prove su una strada isolata che abbiamo scoperto nell'ultimo allenamento. Un tratto di poco più di 200 mt con due curve molto ampie. Le prove così brevi hanno il vantaggio di non essere impegnative mentalmente e correre forte senza doversi preoccupare di amministrare e distribuire le energie è veramente molto gratificante.

domenica 8 marzo 2009

Lunghissimo noiosissimo

Ultimo lunghissimo prima della maratona di Roma.
Oggi, come è tradizione, nel senso che l'ho fatto due settimane prima delle ultime 4 maratone, Giro del Lago di Bracciano.
Prova impegnativa sia per i saliscendi sia, soprattutto perchè non si può tornare indietro.
Giornata bella e soleggiata anche se ventosa.
Sensazioni migliori di quelle dell'ultima volta, dell'ultimo giro del lago fatto a ottobre scorso.
Certo non vedo l'ora di arrivare alla gara e prendermi un periodo di riposo.
Negli ultimi 8 giorni ho fatto 97 km e 210 negli ultimi 23. Non sono mai arrivato a questi carichi e sono stanco anche mentalmente.
Chi mi mette carica ultimamente è questa Alice Russell. E' brava, bella voce e grinta. Corro forte quando la sento :-)

venerdì 6 marzo 2009

Ripetute lunghe

Oggi con Roberto abbiamo fatto un allenamento bello tosto. 3 x 3000 + 1000.
Per caso mentre ci scaldavamo abbiamo deviato dal percorso usuale e ci siamo messi a fare queste ripetute lunghe nel parcheggio della stazione Giustiniana.
Devo dire che non era male. Il giro intorno ai 400 mt scarsi ha il vantaggio di essere quasi in piano, l'asfalto è buono e abbiamo spinto sicuramente di più rispetto all'usuale percorso di via Galli.
Ho fatto casino con la programmazione dell'orologio ma tra affatigamento, ripetute e defatigamento abbiamo corso + 18 km e mezzo. ù
Questi lavori fanno volare il tempo.

mercoledì 4 marzo 2009

Dopo la mezzamaratona

Oggi interval training 8 x 1000 andato abbastanza bene.
Comincio a sentirmi in forma e sono fiducioso per Roma.
Certo la soddisfazione provata per la condotta di gara alla Roma Ostia si è confermata con uno splendido 873 posto in classifica. Mazza che schifo. E mi sento quasi un atleta. Si prova la sensazione di quanto tutto questo impegno sia finalizzato alla soddisfazione personale e non abbia proprio alcun valore atletico. ma va bene lo stesso
Per consolarmi mi prendo un po di " Sweet Jane" con una lungo "intro" :-)

domenica 1 marzo 2009

Roma - Ostia 2009

E' sempre una bella gara.

Organizzazione perfetta. Partono prima le donne top run e poi il gruppone dei 10.000, stavolta scaglionato in tre ondate, con partenze separate a distanza di 5 minuti una dall'altra.
Ma andiamo per ordine.
L'appuntamento con Giancarlo e Paolo della mia squadra è fissato alle 8.00 ad Ostia per lasciare una macchina per il ritorno.
Mentre imbocco la Cristoforo Colombo dal raccordo arriva la telefonata di Paolo, in macchina con Giancarlo, per i dettagli sull'incontro ad Ostia. Mentre prendiamo accordi su dove parcheggiare mi accorgo che siamo sullo stesso tratto di strada, anzi dopo pochi secondi sono dietro di me. Perfetto, sincronia da orologio atomico, da missione speciale. Tutti allo stesso punto nello stesso momento. Sono piccoli segnali ma fanno ben sperare sull'andamento della giornata.
Ad Ostia parcheggiamo la mia macchina e torniamo a Roma verso la partenza. Ci si vede poco e quindi si approfitta per fare una bella chiaccherata. Siamo tutti motivati. Giancarlo (Giancarlo "sport project", da non confondere con giancarlo "Astra") corre per divertimento ed ancora non è entrato in trip totale ma ci tiene a fare una bella gara. Paolo è in preparazione per la maratona di Roma, la sua prima 42 km, e quindi reduce da allenamenti lunghi e mirati e sfrutta questa occasione, come la maggior parte dei partecipanti a questa gara , per fare un test.
Arrivati a Roma, vicino alla partenza ci separiamo ed io vado all'appuntamento con i blogtrotters fissato alle 9.00 sotto l'obelisco davanti al Palasport. (Purtroppo adesso si chiama Palalottomatica, aggravando il mio senso di vecchiaia che mi porta a chiamarlo con il vecchio nome).
Oltre ai soliti romani Orlando, Marco, Giancarlo (Astra), Giuseppe, Gianluca, Brant, Er Moro e conosco Francarun da Pistoia simpatica e carica a pallettoni, sta insieme ad una sua amica (sui pantaloncini c'è scritto .... Pistoia).
Mi scaldo con Marco, e Giancarlo. Correndo, eh!
Entriamo nella nostra griglia orgoglioni dei nostri pettorali rossi "Top Run". Quelli veri in questa gara si chiamano "Elite". Ci mettiamo d'accordo per fare con Marco, Orlando, Giancarlo e gli altri una corsa a 4'10", per me va benissimo, ma già sò che sti ragazzi so forti e sarà dura frenali su quel ritmo.
Partenza puntuale alle 9.30 e nonostante il privilegio di partire davanti il casino c'è ugualmente. Giancarlo detta il passo ma il primo km va in vacca con 4'18", poi si riaccelerà, poi si rifrena al terzo, Marco rompe gli indugi e allunga verso un gruppo davanti, io rimango con Orlando e Giancarlo e tranquilli arriviamo fino alla salita del camping. Vedo che Orlando comincia a rosicare che i suoi amici sono più avanti e cambia passo. Mi incita a seguirlo. Lo seguo. Giancarlo no, resta sul ritmo prestabilito in partenza. Mi dispiace allontanarmi da lui, anche perchè mi fido molto della sua esperienza e della conoscenza perfetta di questo percorso e sul come dosare l'energie.
Dopo la salita c'è un bel discesone e Orlando rompe gli indugi, mi dice di approfittare della discesa per recuperare il gruppo davanti guidato da Marco con la sua bandana gialla che è ancora visibile. Per un pò reggo, il 10 km a 3'50, l'undicesimo a 3'56" poi rallento perchè Orlando mi sta 100 metri avanti ed è inutile pensare di poterlo raggiungere. Ora sono da solo, le gambe fanno male e mi riprometto prima della maratona di Roma di regalarmi 2 o 3 trattamenti di Tecar. Il respiro è buono e vado. Mi viene in mente che prima di conoscere Giampiero eil gruppo dei blogtrotters le mie gare erano sempre così: DA SOLO!
Vado contro me stesso ma l'esperienza ormai c'è e il ritmo è costante, tanto che il 14°, 15° e 16° li corro tutti a 4'07" come testimoniato dal garmin.
La vista del mare mi fa accellerare e arrivo sul lungomare insieme alla pioggia, per il primo tratto con il vento (30 km/h dice lo speaker) a favore. Questo bel vantaggio si sconta sul tratto di ritorno, quasi 2 km prima del traguardo tutti controvento.
Sprint finale e traguardo a 1 ora 27 minuti 13 secondi. Niente personale ma non è andata male.
Ritorno in macchina con Paolo e Giancarlo "Sport Project" contenti di aver ritoccato il loro pb.