venerdì 23 marzo 2012

Maratona di Roma 2012

Volevo la medaglia e me la sono presa. Questo è il vero significato di questa mia maratona. Come avevo preannunciato non ero in grado di correre 42 km ad un buon ritmo per cui tutto si era ridimensionato ad un allenamento di una trentina di km in previsione della Maratona di Milano del prossimo 15 aprile.

In un commento del mio ultimo post, in cui dichiaravo le mie modeste aspettative, Janco Runner Blade mi aveva invitato a far parte del gruppo da lui guidato che avrebbe corso a 5' a km e ho preso al volo l'occasione. Ho subito aderito con entusiasmo perchè dentro di me girava in loop un malessere. Era già venuto fuori due anni fa quando, per partecipare alla maratona di Padova, avevo usato la Mara di Roma come allenamento fino ai 30 km e poi avevo abbandonato.
Quante volte me ne sono pentito di non essere arrivato in fondo!
Mi sono sentito un presuntuoso arrogante che cerca la scusa dell'allenamento per non dichiarare la propria incapacità a finire la maratona. Ancora di più quando qualcuno mi chiedeva perchè non avevo finito la gara.
Tornando a Runner Blade, ho avvertito che la sua proposta mi aveva inconsciamente portato a trovare una soluzione al mio problema. Arrivare in fondo!
Certo la decisione definitiva di finirla l'ho presa al 31°, e poi al 32° e poi al 35°quando era ormai evidente che sarei arrivato in fondo accettando, a quel punto, qualsiasi risultato cronometrico sarebbe uscito fuori.
Appuntamento alle 8:00 con i blogtrotters sul prato vicino alla'Arco di Costantino. Giancarlo (RB) e Marco (The Yogi), Gianluca e gli altri erano già lì. Qui la prima sorpresa. I ragazzi avevano preparato i polloncini per fare i Pacer delle 3 ore e 30 da indossare per trainare chi voleva arrivare al traguardo seguendo noi invece dei pacer ufficiali. Piccolo particolare era che i palloncini erano dei "Puffi". Quando mi hanno allungato quello che sarebbe toccato legarmi addosso ho avuto un attimo di sbandamento. Ho iniziato a  dire un pacco di "palle": Non posso, ho la canotta sociale! Non la finirò e quindi come faccio a portare qualcuno al traguardo! etc etc. Insomma sono riuscito a mollarlo a Marco.
Giancarlo poi me l'ha fatta pagare duramente :-)). Il paravento, al quindicesimo km, quando con discrezione gli ho detto : "faccio uno scattino in avanti e mi fermo per un pit stop fisiologico e poi vi riprendo", mi ha strillato, in mezzo a 100 persone che correvano intorno, una cosa tipo  " Aho alla tua età ormai c'hai veramente grossi problemi con la prostata".
Pagato il prezzo del rifiuto del Puffo legato al collo, Giancarlo ha dimostrato ancora una volta di saper correre con la testa sempre connessa. Stesso passo fino al traguardo e unico del gruppetto a tagliarlo in 3h:29' così come aveva dichiarato. Io dopo il trentesimo ho abbandonato il gruppo, ho rallentato, ho camminato, ho raccolto le forze e sono ripartito.  Pian pianino sono arrivato al traguardo in 3h41'39". Peggior tempo di sempre ma a quel punto non aveva nessuna importanza. Ho provato la stessa sensazione di sempre alla fine di una maratona. Essere riuscito ad arrivare in fondo è una vittoria prima di tutto con se stessi.
Salutati gli amici mi sono reso conto che la macchina l'avevo parcheggiata alla metro di Lepanto, giusto vicino al 30 km, punto del mio programmato ritiro.
E' finita che dopo la gara mi sono fatto a piedi dal Colosseo fino alla fermata di Piazza di Spagna e con i km fatti per arrivare alla gara la giornata è passata da 30 a 50 km.
P.s. Un saluto particolare a MarcAurelio che reduce da un lunghissimo infortunio si è affiancato a noi per 17 km facendoci ridere e distrarre dalla fatica.
Lunedì 19 festa del papà e ho fatto ascoltare ai miei figli questa bellissima versione di Father and Son cantata da Jhonny Cash

mercoledì 7 marzo 2012

Roma – Ostia 2012

E’ sempre una grande festa questa gara. Una marea di gente di tutte le età, per fortuna quasi tutti  dietro, almeno nella griglia di partenza. Come da tradizione l’appuntamento è ad Ostia la mattina presto,  con due macchine con i miei amici Giancarlo e Paolo che quest’anno si sono presentati, con mia sorpresa, anche con una bella e famosa ragazza , la moglie di Giancarlo, che, tutta contenta e senza  tirarsela ha corso  in 1:54:08, arrivando alla macchina con un sorriso ....così... dalla gioia, alla faccia di noi "professionisti". 
Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio e siamo tornati verso la partenza.  Appuntamento alla scultura vicino al Palazzo dello sport con gli amici del blog e poi via verso la griglia.
Il nuovo percorso mi piace e la partenza in leggera discesa favorisce un avvio senza troppi dolori pur essendo stato fermo almeno mezzora per non perdere il posto nelle prime file. La corsa per me è stata regolare come si vede dalla tabella sotto, con una impercettibile flessione nel finale.
Roma - Ostia 2012
La gara è andata meglio di come pensassi. Lontano dai fasti passati, quando, in un ora ventiseierotti ,pensavo si potesse migliorare ancora. Quest’anno poi il nuovo percorso mi sembra più veloce  del passato. Nel vecchio ci avrei messo da 1 e 31 in su.
Consapevole che tra neve e salute traballante mi sono allenato poco per andare veloce, ho tagliato il traguardo contento del tempo fatto (6 sec. in meno e avrei visto 1’29”).
Ma i km nelle gambe sono troppo pochi per poter affrontare la Maratona di Roma. A Ostia sono arrivato con le gambe imballatissime,e, domenica scorsa 3 marzo, ho corso 27 km a 4’55” e sono sicuro che al trentesimo km ci sarei arrivato camminando.
Roma non è cosa.
Peccato. Peccato perchè è la gara che mi piace di più in assoluto, anche per i ricordi attaccati ad ogni tratto del percorso, per la fatica fatta, tante e tante volte in allenamento e in gara, su quelle strade.
Peccato per i 70 euri spesi per prendere l’ennesimo zaino  e per la medaglia che non prenderò.
Alla partenza ci sarò, a quella non posso rinunciare perchè  un lungo di almeno 30 km lo  farò.
Ho deciso di andare a Milano il 15 aprile. Un mese di allenamenti davanti, con le giornate più lunghe e maggiori possibilità di correre la sera, spero mi aiuteranno ad arrivare in fondo ai 42.