mercoledì 19 marzo 2008

Stefano - Maratona di Roma - La Partenza

La sera prima, sabato, con Elena siamo andati ad una cena da amici e non ho potuto mangiare quasi niente se non due piatti di pasta, e, soprattutto, ho dovuto bere solo acqua, una bella sofferenza considerando che questi amici sono esperti di vini ed avevano un sacco di cose buone da assaggiare.
La notte tra sabato è domenica è passata abbastanza tranquilla e almeno cinque ore le ho dormite, anche perché Elena, alle tre, quando si è svegliato Nicolò, conoscendo il mio stato di tensione usuale ed in particolare quello che mi prende prima di una maratona, lo ha preso ed è andata a dormire in camera con Alessandro.
Io dormo poco già normalmente, ma quando dormo pochissimo il giorno dopo sono a pezzi. Se questo pensiero di non riuscire a dormire bene mi viene durante la notte vado in loop e finisce che non dormo veramente più con le logiche conseguenze del giorno dopo.
Insomma quando ha suonato la sveglia posso dire che l’avevo scampata.
Sveglia alle 6.15 con solita colazione pregara ormai sperimentata: Tazzona di caffè americano bollente (molto stimolante per la successiva “purificazione”) e due fette di pane tostato con marmellata. Lunga seduta con giornali vari per cercare di distrarmi.
La sera precedente avevo già preparato tutto, la maglietta con il pettorale e tutto il resto, compresi i cerotti per proteggere le tette, la vasellina per impedire attriti pericolosi all’inguine, la borsa da depositare con il cambio per dopo la gara.
Alle 7.45 sono arrivato a Via Nazionale, dove ho lasciato la macchina e da Via del Grillo sono sceso verso i Fori Imperiali e la partenza.
Camminavo in mezzo a un fiume di gente che parlava in gruppetti ed altri solitari come me, ma tutti con le facce serie, poca voglia di scherzare.
Dopo un lungo giro intorno al Colosseo si arriva alla zona dove sono posteggiati tutti i camion che fungono da deposito per le borse.
Nel frattempo mi arriva un messaggino dal mio amico Eros, che da uomo saggio, conoscendo la mia dichiarazione di voler finire sotto le 3 ore e 10, mi scrive di stare tranquillo, godermela e pensare che gia 3 ore e 15 rappresentano un ottima prestazione.
Gli rispondo subito, mi fa proprio piacere ricevere il suo incoraggiamento e, anche se rimango della mia idea (<3.10.00) lo ringrazio.
Altra seduta, si fa per dire, nei fantastici servizi igienici messi a disposizione dall’organizzazione. Questa della purificazione per me è una fissazione. Ho sempre paura di avere mal di pancia durante la gara e poi un po per il freddo della mattina, un po per la tensione, sembro un incontinente cronico tanto che l’ultima pipì la faccio………….vabbè non lo scrivo ;-).

Insomma aprono i gabbioni (del (Colosseo) e mi avvio verso la linea di partenza. Mi riesco a scaldare pochissimo e poi so che non serve a niente, tanto in poco tempo si riempe lo spazio e non ci si riesce più a muovere fino allo start. Se devi stare mezzora fermo che ti riscaldi a fare.
La cosa positiva è che stavo vicino al recinto dei più forti per cui 30 secondi prima quando hanno tolto i cordoni che separavano i settori mi sono ritrovato a non più di 10 metri dalla effettiva linea di partenza.
L’attesa è la parte in fondo più divertente.- ormai sei lì, non puoi più scappare e cominci a guardare gli altri.
Molti li vedi grossi, giovani e forti e mi prende un po’ d’invidia, altri li vedi brutti e sgraziati come 3 calabresi che mi stavano vicino e parlavano da spisciarsi dalle risate. Qui l’invidia non c’era proprio, almeno fino a quando uno dei tre ha cominciato a discutere con gli altri delle sue aspettative sulla corsa. A un certo punto quando ha detto che il suo personale era di 3 e 02 mi è preso un colpo. Qui so uccelli senza zucchero. O belli o brutti, ho pensato, mi staranno tutti davanti.
Quando si è visto l’elicottero con le telecamere, 2 superfighi che mi stavano vicini, per farsi riconoscere da parenti e amici hanno srotolato un lungo striscione dove era scritto niente popò di meno che “ VIVA LA FIGA @”.
Apoteosi di risate e saluti alla telecamera, con tutti sti maiali che volevano toccare lo striscione per dimostrare la condivisione della causa.
Pochi minuti ed arriva lo sparo dello start.
Passo sotto lo striscione dopo 15 o 20 secondi, tutto contento che almeno il tempo reale della mia corsa non sarà così lontano dal tempo ufficiale. Non so perché ma scoccia sempre tanto passare il traguardo con il cronometro che segna naturalmente il tempo ufficiale diverso da quello effettivo.
1 - continua

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