20 marzo 2008
La maratona (quella vera, di 42 chilometri...) non avevo neppure immaginato di farla. Anche perchè avevo un'ottima scusa: sabato turno di notte e fine lavoro attorno alle 02:00. Quindi, anche volendo, proprio non si può... Però domenica mattina attorno alle 10:00 ho infilato maglietta e scarpette: direzione Villa Pamphili. "Una corsetta...", avevo annunciato uscendo da casa. Arrivo sul Lungo Tevere e trovo dieci, venti, trenta mila persone. Forse quaranta mila (alla fine saranno settanta mila), che scorrono rapide e sorridenti. Che faccio? Le seguo, naturalmente. Mi infilo lungo la scia e corro. In un baleno mi ritrovo a Piazza Cavour, poi Piazza Mazzini, Lungo Tevere della Vittoria, lo stadio Olimpico( e sono già dieci chilometri), poi Ponte Milvio e ancora avanti per rientrare sull'altra sponda del fiume. Sono passate quasi due ore e non mi fermerei più... Nell'ordine, agguanto una spugnetta, un bicchiere d'acqua e uno spicchio di arancia (non ho neppure fatto colazione...) Però a casa mi aspettano ("faccio una corsetta...non più di un'ora", avevo assicurato) e mi tocca rientrare. Metro più, metro meno ho fatto una ventina di chilometri (diciotto, se non ho sbagliato i calcoli. Che non sono certo i 42 della maratona, però presa così, di striscio, in modo quasi casuale sono soddisfacenti. Scoprirò il giorno dopo che anche Paolo ha fatto qualcosa del genere: s'è infilato nel gruppone dei runners e li ha seguiti per quindici chilometri. "Il prossimo anno si prova", ci siamo detti. Magari per quel giorno saremo stati anche messi a parte del GRANDE SEGRETO: Stefano, l'uomo di Boston (complimenti per il magnifico tempo !!!), Stefano la pipì dove diavolo l’avrà fatta...???
Saluti, alla prossima.
Giancarlo
giovedì 20 marzo 2008
Eccolo!!! Ciao, Giancarlo
Pubblicato da Stefano alle 16:49
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