domenica 31 gennaio 2010

Settimana interlocutoria

La decisione è presa! Queste saranno le mie prossime gare:
14/2 – Mezzamaratona di Fiumicino
28/2 – Mezzamaratona Roma-Ostia
25/4 – Maratona di Padova
Su questa base, Luciano mi ha preparato un programma di allenamento per febbraio veramente tosto. Così ho approfittato questa settimana, dopo la gara di Miguel, per fare km  - una sessantina - ma senza lavori impegnativi. Solo venerdì sono andato al Paolo Rosi per fare  un 10 x 400 in 1’25” rec. 1’30”. Ne ho fatti 6 poi la pioggia mi ha convinto (facilmente) ad andare via.
Da domani si ricomincia veloci.
Nota positiva della settimana è stata nel riconoscimento, immeritato, che la nuova società “Olimpia" 2004” mi ha fatto per il risultato della corsa di Miguel. Telefonate e complimenti inaspettati. Mi volevano far partecipare a tutti i costi alla gara di oggi, il Cross dei Pratoni del Vivaro. Impegni familiari non mi hanno permesso di esserci, ma sabato mi hanno mandato un sms nel quale annunciavano di avermi comunque iscritto alla gara qualora io fossi riuscito a liberarmi all’ultimo momento.
Io non sono potuto andare ma per fortuna stasera ho saputo che sono passati in testa nella classifica a punti per società e quindi non hanno certo sofferto della mia mancanza. Come del resto era naturale.

domenica 24 gennaio 2010

La corsa di Miguel

La prima gara dell’anno non è stata una delusione. Tante novità nel 2010. La prima è che ho cambiato squadra. Da quest’anno corro per “Olimpia 2004”. Lascio con molti sensi di colpa  il mio amico Francesco, presidente della “AS Sport Project”. Finora ho privilegiato il senso di libertà, nel senso che la Sport Project, concentrata sulla pallavolo ma con un piccolo gruppo di runners, mi ha sempre lasciato libero di fare come volevo nella scelta delle gare. Ho sofferto, però, di solitudine, visto che i miei vecchi compagni non sono stati contagiati come me dal virus della corsa. La nuova società è stata scelta per una serie di coincidenze davvero particolari che mi hanno aiutato nella decisione.


  1. Luciano, amico, massaggiatore e mio allenatore è tesserato con Olimpia 2004.
  2.  
    Tutta la squadra dell’Olimpia si allena al Paolo Rosi dove io cerco di andare almeno una o due volte a settimana ;
  3. Proprio nello Stadio, dopo un allenamento, mi ferma una “ragazza” e mi fa:

“ scusa la mia faccia tosta, ma tu sei Stefano C……??

“Si!”

“Ciao! sono Anna P…… una tua compagna dell’elementari. Ti vedo spesso correre sulla Cassia, un giorno mi sono detta: io quello lo conosco! Dopo qualche tempo, casualmente, rivedendo una foto di classe della 5 elementare ……ti ho riconosciuto”

“Caspita ma come hai fatto??? La quinta elementare??’ Ma lo sai quanti anni abbiamo? Io non ricordo più gli amici dell’università e ormai, faccio pure fatica a ricordarmi quello che ho fatto ieri!”

Da lì ci siamo messi a parlare e piano piano mi ha aiutato a ricostruire qualche particolare che mi ha risvegliato la memoria.
Lei è stata ed è un’atleta vera. Forte nelle gare in pista ma anche in maratona con 3ore e 02  . Ora, oltre a gareggiare per divertimento, ma sempre con  ottimi tempi di categoria , è vicepresidente dell’Olimpia 2004.

A questo punto tutto è stato naturale nella scelta della nuova società.

Ma torniamo ad oggi.

Non so perchè, ma beffa delle beffe, la mia nuova società non partecipa in massa alla Corsa di Miguel (Boh!!!) e quindi stamattina, prima della gara, ho avuto tutto il tempo per andare a salutare i vecchi amici della Sport Project che invece considerano questa gara un appuntamento irrinunciabile.

Arrivo allo Stadio per prepararmi alla partenza e becco Marco B, poi Gianluca e Mauro. Saluti veloci e ci si lascia per  cambiarsi e fare una decina di min. di riscaldamento prima di piazzarsi in griglia.
Mi schiero davanti, per paura della prima curva stretta dove di solito ci si ammassa tutti gli anni. Alle 10:00 la partenza arriva all’improvviso. Non ho sentito nessun conto alla rovescia ne annunci dallo speaker. I 250 con pettorale da top runner davanti a me, creano comunque un bel casino e i primi 500 mt. hanno richiesto molta attenzione per non inciampare nelle gambe degli altri. Il 1° km passa a 3’49”. Da questo momento in poi, conscio della capacità di poter reggere la media almeno per metà gara, mi stabilizzo sul ritmo e controllo sul garmin i passaggi kmetrici. Le variazioni tra un km e l’altro sono minime e questo mi conforta soprattutto perché mi rende consapevole di aver acquisito una capacità di tenere un ritmo costante. Intanto inizio a pensare al finale, preoccupato che i pochi km percorsi negli ultimi mesi mi portino ad un pesante rallentamento. Al sesto km passo in 23’ netti. Ho un minuto da amministrare per stare sotto i 40’ ma questa gara è più lunga di 10 km. Cerco di non mollare e ci riesco senza soffrire troppo. La lunghezza esatta della gara non sono riuscito a saperla ma, prima dell’entrata nello stadio, dove era la scritta dei 10 km, il crono segna 38’17”. Sono contento, prendo la forza per correre gli ultimi metri (300??? + o –) e taglio il traguardo in 39’18”.

Per me è andata bene.

Saluto Marco B. e Giancarlo, contenti anche loro della gara fatta e si torna a casa.

Un bel “Wonderful Tonight” in versione reggae:

venerdì 22 gennaio 2010

In attesa di qualche idea nuova

Mi scuso con gli amici che hanno commentato l’ultimo post ai quali non ho risposto. Ultimamente mi sono un pò annoiato del blog ed ho lasciato perdere.

Gli allenamenti proseguono anche se concentrati solo in lavori di ripetute ed alla fine con pochi km corsi.

Questi sono alcuni degli ultimi:

12/01 – 30’ risc. + 3 x 2000 in 4’00” rec. 1000 a 4’40”  (Paolo Rosi)

12012010

14/01 – 30’ risc. + 10 x 150 in 30” rec. 1’30” + 4000 a 4’10”

14012010

15/01 – 30’ risc. + 3 serie 5 x 400 in 1’25” rec. 1’30” (Paolo Rosi)

15012010

poi corsette varie e infine

20/01 – 30’ risc. + 30’ interval training 1’30” F + 1’30” P

21/01 – 30’ risc. + 10 x 500 in 1’50” rec. 300 in 1’30”  (Paolo Rosi)

Domenica farò la gara come penso quasi tutti i romani corridori. Nonostante la partenza a onde ci sarà da sgomitare parecchio. Speriamo bene.

venerdì 8 gennaio 2010

Da Notting Hill a Buckingam Palace

Correre è uno dei modi migliori per scoprire una città. In queste vacanze sono stato qualche giorno a Londra. L'ultima volta era stato quasi 20 anni fa, i ricordi si erano molto annebbiati e mi ha fatto molto piacere rivedere questa città. I paragoni con Roma, per ciò che riguarda, l'organizzazione, la pulizia e l'internazionalità, sono improponibili. Lì sono anni luce avanti. Pensando poi ai trasporti, tre o quattro linee nuove di metropolitana negli ultimi 10 anni, sono irraggiungibili. Sono andato con la famiglia e altri amici con un totale di 10 bambini/ragazzi al seguito. Fortuna sfacciata, 5 giorni di sole su 5 ma un freddo al quale noi non siamo abituati. Tra musei, battelli, chiese, shopping e magnate non c'è stato un attimo libero tranne le corsette mattutine. L'albergo era vicino ad Hyde Park. Il primo giorno, dopo l'arrivo, non ho avuto il coraggio e la forza di andare a correre. Poi uscito con il "Gruppo Piemonte" ho incontrato una quantità di runners che mi hanno fatto pentire di aver perso l'occasione. La mattina seguente mi vesto bello pesante, tre strati sopra due sotto più cappello e guanti, e affronto il gelo. Esco dall'albergo e dopo 100 metri sono dentro Hyde Park. Sono sull'estremità nord ovest del parco e mi dirigo verso Marble Arch. La prima impressione che ho è che in fondo le distanze sono più brevi di quello che sembra sulle cartine e soprattutto in relazione alla densità di fermate della "Underground". Tre fermate della "Central Line" per me sono poco più di 9 min. e quindi, prese le misure del parco, avendo corso sul lato più lungo, decido di fare un giro largo. Uscire dal parco e affrontare le strade cittadine. Intanto vicino a Marble Arch, prendo coraggio, mi tolgo un guanto per azionare il pulsante di una bellissima fontanella. Su quattro pulsanti ne funziona solo uno, gli altri sono ghiacciati. Infatti dietro c'è una fontana di quelle grandi che ha metà della superficie ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio. Sicuramente la temperatura era sotto lo zero ma ho incrociato pure un runner in .............. pantaloncini e maglietta. Ho girato verso Hyde Park Corner e la prima parte l'ho corsa sulla pista ciclabile disegnata su una strada più larga. Ho corso lì fino a quando non ho incrociato un ciclista che mi ha puntato e costretto a spostarmi mentre mi lanciava una decina di fuck a me a tutti i miei cari. Da lì ho capito definitivamente che le piste ciclabili sono solo per le bici, i runner hanno le loro piste. Noi dobbiamo dividerci una pista ciclabile con bici, skater pecore, zingari etc. lì no. Ognuno ha la sua strada riservata. Esco dal parco, giro intorno ad un mausoleo ai caduti, percorro Costitution Hill che costeggia Green Park e senza saperlo ( che ignorante!) mi trovo davanti a Buckingam Palace. Grande pace, sono le 8.00 e la Regina ancora dorme :-). Non si muove niente se non le guardie dietro la recinzione che controllano intorno all'entrata principale. Decido di fare un giro intorno all'isolato e punto quindi verso ovest. Sulla via laterale c'è un ingresso per visitare 16 stanze delle oltre 600 del Palazzo. Si dice che la Regina abbia concesso questa opportunità ( a pagamento) per rinnovare l'immagine della monarchia sui sudditi inglesi sempre più sconfortati dai comportamenti dei figli e del marito e sempre più critici nel destinare fondi pubblici al mantenimento di Carlo, Camilla etc. Arrivo nel quartiere delle ambasciate e su una piazza stupenda vedo una casa bianca con la bandiera italiana. Sono a Eaton Place e quello è il Consolato. Tutto è curatissimo, case, strade, giardini, non ci sono cassonetti per la strada, le macchine sono parcheggiate perfettamente, sembra finto. Rientro nel parco e riprendo il giro da dove l'avevo lasciato. Taglio un po per costeggiare il il lago centrale "The Serpentine" e corro per qualche centinaia di metri con una coppia e un cane. Lei bionda, alta e con una tuta nera intera, molto meglio di Eva Kant. Lui strafigo e il cane pazzesco. un cucciolone di cane da caccia, non saprei dire di quale razza, di un colore grigio tendente al marrone con il pelo rasato. Sembrava di essere in un film, per quanto erano perfetti, loroooooooo.
Tornato al punto di partenza decido di farmi qualche altro km per Notting Hill. Loro lo chiamano un quartiere recuperato. e meno male. Case basse, negozi belli, antichi, insomma se, se, se, se ... quello sarebbe il posto dove vorrei avere una casa.