Ho fatto bene a non finire la gara di Roma. I 30 km corsi comunque vicini al ritmo gara hanno avuto un effetto positivo. Nel senso che, pur consapevole di non essere ancora pronto, mi ha fatto rivivere tutte le sensazioni negative provate nelle scorse gare. L’aspetto positivo è che mi ha risvegliato dal torpore degli allenamenti svogliati. Mi ha riportato con i piedi per terra e con la giusta concentrazione per sfruttare queste ultime settimane prima della gara.
Ho chiuso la settimana con 95 km complessivi e con un altro lungo di 30 km. Questa volta molto più lento, 2h e 28’ che mi ha fatto girare per mezza Roma.
Partito da Ponte Milvio, mi sono fatto tutto il Tevere fino al ponte dell’autostrada di Fiumicino. Sono entrato all’Eur ed ho seguito la pista ciclabile sulla Laurentina per riprendere la Cristoforo Colombo. Sono passato a San Giovanni da Footwork a salutare Luciano (the coach) per poi proseguire su via Nazionale, Via del Corso e riprendere il lungotevere verso la macchina posteggiata.
Le sensazioni finali non sono state per niente tranquillizzanti. Non riesco a fare con facilità il passaggio necessario per bruciare gli zuccheri dai grassi. Mi viene fame e la stanchezza mi porta a perdere facilmente la lucidità.
Oggi ho perso un po di tempo a rileggere gli articoli di Albanesi e Speciani sull’alimentazione e spero di provare qualche nuova soluzione alimentare nei prossimi giorni che abbinata ad un maggiore allenamento sposti sempre più avanti il problema.
Ci credo poco ma sono contento che la prova sulla Maratona di Roma mi abbia riportato alla piena concentrazione sull’obiettivo e sulla necessità di non tralasciare particolari. A questo punto è più importante correre la maratona senza riprovare quelle terribili sensazioni di sfinimento del passato che inseguire un pb a tutti i costi.
P.s. Non è vero! almeno 3 e 08 e che c…….!
Serata nostalgica con i Fleetwood Mac della bella Stevie Nicks