giovedì 29 maggio 2008

Frank the coach, addio al campionato...

Qualcuno giura di averlo sentito nel fracasso della palestra quel rumore sordo: "crock..." Poi la faccia smarrita del coach e quel medio della mano destra che sembrava un giochetto scassato di Natale... "Vabbè... almeno potrò correre" dirà più tardi il coach nel silenzio di un pronto soccorso frequentato, nell'ordine, da un ragazzo che - evidentemente - aveva fatto arrabbiare qualcuno molto grosso; da una bionda d'altri tempi con una mini d'altri tempi e dal solito nutrito gruppo di filippini allegri.
L' ortopedico - barbetta che non vuole crescere ed espressione tipo "io ve l'avevo detto..." - dopo aver sistemato stecche e bastoncini ci congeda con un sorrisetto da rimprovero genitoriale: "Statevene a casa la sera, invece di giocare a palletta..."
Il "crock" di cui sopra aveva interrotto bruscamente una prova maiuscola dei soliti pallavolisti sentenziando la fine del campionato e gettando nel panico l'intera squadra. Commovente era il trasporto in quella gara di solidarietà umana che si concretizzava nella frase di qualcuno: "Ma lunedì se gioca...? Magari se pò spostà a mercoledì...", mentre il coach - ossessivamente -continuava a chiedere "ghiaccio, ghiaccio..." come un disco incantato.
Niente mala-sanità, questa volta: l'accrocco sistemato per bloccare il medio della mano destra del coach si rivelava - sì - un tantino vistoso, ma nello stesso una meraviglia della tecnica per tentare di rimettere a posto il giochetto di Natale scassato. Tempi stimati sono quelli da certificato comunale: un mese se va bene. Quaranta giorni è meglio. Europei addio. Addio alle Olimpiadi e al campionato. Un pò come Totti... I campioni si vedono quando sono a bordo campo...

Ciao! Giancarlo

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